“Arezzo 29”, “Loro di Napoli” festeggia dieci anni di teatro

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È Arezzo 29 in tre minuti la commedia scelta dalla compagnia amatoriale Loro di Napoli per celebrare i dieci anni di attività teatrale. Così, l’1 e il 2 aprile, rispettivamente alle 20.30 e alle 18.30, il gruppo capitanato da Mariella Lanzetta, attrice, e Vincenzo Manferino, regista e attore, porterà in scena, al teatro Vittorio Alfieri di Marano, i due atti comici scritti da Gaetano e Olimpia Di Maio.

I due spettacoli, che hanno già fatto registrare il tutto esaurito, sono un importante appuntamento per una compagnia che da un decennio è impegnata a far conoscere al pubblico i capolavori della tradizione teatrale partenopea, non disdegnando estemporanee escursioni nel genere più contemporaneo.

L’attualità dei temi trattati in Arezzo 29

Locandina dello spettacolo Arezzo 29 in tre minuti portato in scena dalla compagnia Loro di Napoli
Locandina dello spettacolo Arezzo 29 in tre minuti portato in scena dalla compagnia Loro di Napoli

In questo caso, optando per Arezzo 29, che i fratelli Di Maio scrissero nel 1980, la scelta è ricaduta su una commedia non più giovane, ma che ancora non è considerata un’opera storica alla stessa stregua di quelle di Eduardo e Scarpetta.

«È una commedia che ha più di 40 anni, eppure è molto attuale – spiega Mariella Lanzetta –. Infatti, anche se con grande leggerezza e comicità, tocca temi importanti come l’usura, la maternità mancata e comprata, le adozioni; questi ultimi due, poi, sono argomenti di cui in Italia si dibatte proprio in questi giorni».

Sono queste, dunque, le problematiche che caratterizzano la vicenda di Salvatore e Vicenza, due coniugi senza figli. Lui tassista e lei casalinga, frustata per non esser riuscita a diventare madre, vedranno sconvolta la loro vita dall’arrivo in casa di un bambino, che l’uomo spaccia per un trovatello. In realtà la creatura è il frutto di una sua relazione con la donna di un carcerato, ma la moglie accoglie il bimbo come un miracolo, realizzando il suo desiderio di maternità. Naturalmente, alla fine la bugia di Salvatore verrà scoperta, comunque, non prima di aver generato una serie di situazioni comiche che divertirà anche il pubblico più tiepido.

La funzione sociale di una compagnia teatrale amatoriale

Essendo una compagnia teatrale amatoriale, la missione di Loro di Napoli non è certo quella di portare uno spettacolo in giro per l’Italia, cercando di riempire i teatri il più possibile. Ma, più pragmaticamente, l’intento è quello di riunire le persone intorno alla passione per il teatro, dandogli un obiettivo, una disciplina, una modalità di espressione.

«Non è facile portare avanti una compagnia amatoriale per dieci anni – racconta ancora la Lanzetta –. In tutto questo tempo ci siamo presi le nostre belle soddisfazioni, raccogliendo pure importanti riconoscimenti, ma abbiamo anche attraversato momenti di crisi. Tuttavia, non abbiamo mai perso di vista l’obiettivo principale di Loro di Napoli: il benessere delle persone che ne fanno parte. E anche quando si è trattato di prendere decisioni dolorose, magari allontanando qualcuno, lo si è fatto sempre in quest’ottica». E conclude: «Credo che il teatro, soprattutto quello non professionale, debba avere la funzione sociale di creare un ambiente accogliente, dove le persone sentano il piacere di restare. Ma se invece in una compagnia ci sono troppe tensioni, allora c’è qualcosa che non va. E a quel punto è meglio restarsene a casa».

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Gennaro Morra

Nato e cresciuto a Napoli, dove vivo attualmente, ho studiato informatica e sociologia. Ho tante passioni, ma quella che coltivo di più è la scrittura in tutte le sue forme. Sono giornalista pubblicista e ho all’attivo un romanzo, una raccolta di poesie, alcuni testi per canzoni, diversi premi vinti in concorsi di poesia e narrativa, collaborazioni con Repubblica Napoli e il Mattino.

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