“Baraccone clandestino”, viaggio nell’animo di commedianti afflitti
Debutta in anteprima nazionale al teatro ZTN (Zona Teatro Naviganti), il 23 e 24 aprile, lo spettacolo musicale Baraccone Clandestino. Scritto e diretto da Danilo Rovani, in scena sul palcoscenico della sala di vico Bagnara, 3 (nei pressi di piazza Dante) ci saranno, con lo stesso regista, Cosimo Alberti, Sonia de Rosa e Luca Lombardi. Le musiche, invece, sono arrangiate ed eseguite dal Maestro Pasquale Ruocco.
Dunque, il primo appuntamento con lo spettacolo Baraccone Clandestino è fissato per sabato 23 aprile alle 20.30; mentre il giorno dopo, domenica 24 aprile, si replica alle 18.30.
Danilo Rovani racconta il suo Baraccone Clandestino
«Ho immaginato, in un futuro non troppo lontano e improbabile, che il governo vieti adunanze e rappresentazioni di qualsiasi natura – spiega l’attore e regista –. E per questa legge solo gli artisti assoggettati al regime e alla sua censura possono mettere in scena commedie. Ovviamente, avendo ricevuto l’autorizzazione che ne attesti l’uniformità alla propaganda governativa».
Ma, naturalmente, c’è chi non vuole sottostare a questa palese limitazione della libertà e si ribella: «C’è un piccolo manipolo di artisti – spiega ancora Rovani –. Loro decidono di fuggire e di esibirsi clandestinamente. Ed è questo il loro modo di ribellarsi, di combattere il sopruso e la dittatura mascherata da democrazia».
E continua: «Così, personaggi alla ricerca di un luogo e non di un autore, danno vita a una ribellione non violenta, combattuta senza armi; ma con le parole, la musica e i sentimenti. La loro mitraglia è una chitarra, le tammorre diventano pistole e le parole sono bombe potentissime».
In questo modo, con costumi ricavati dagli stracci, piccoli attrezzi scenici e numeri di canto e recitazione, nasce il Baraccone clandestino di Danilo Rovani. «Che diventa avanspettacolo di resistenza che cerca di trasmettere agli spettatori la sensibilità e la conoscenza che il governo vuole annientare. Un avanspettacolo di resistenza, uno scalcagnato viaggio nell’anima di commedianti afflitti».
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