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Caro bollette, bar napoletani in crisi: «Stringiamo la cinghia»

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Il fenomeno del caro bollette, dovuto all’aumento del costo dell’energia, diretta conseguenza della guerra in Ucraina, sta mettendo in ginocchio moltissimi esercizi commerciali. In particolare sofferenza si trovano i bar, che, soprattutto a Napoli, sono il luogo deputato per consumare un rito quotidiano irrinunciabile per molte persone: quello del caffè. Ma da qualche mese anche ‘a tazzulella ‘e cafè ha subito un aumento del 10 per cento, un leggero rincaro con cui i gestori dei bar hanno cercato di far fronte all’incremento delle spese.

Un espediente che non è servito alle realtà più piccole e a quelle di periferia, molte delle quali hanno chiuso o stanno per farlo. I bar storici del centro, invece, potendo godere di flussi turistici ancora sostenuti, cercano di resistere. Ma anche per loro il 10 per cento d’incremento sulla tazzina di caffè non è servito a contrastare il caro bollette.

Stringere la cinghia per arginare il caro bollette

E allora già da quest’estate c’è chi ha attuato una sorta di austerity anticipata per cercare di arginare il caro bollette. È il caso di Pino De Stasio, titolare del 7 Bello, bar storico di via Benedetto Croce, costretto a stringere la cinghia per non annaspare.

«L’ultima bolletta che ci è arrivata è di 2.160 euro, cifra raddoppiata rispetto a quella pagata l’anno scorso nello stesso periodo – racconta De Stasio all’agenzia Agtw –. Ma avrebbe certamente superato i 3mila euro, se quest’estate non avessimo adottato alcune misure, come quella di spegnere la macchina del caffè alle 16.30, offrendo ai clienti solo caffè freddo fino alla chiusura dell’1. E poi abbiamo rinunciato ai condizionatori e adottato altri accorgimenti, ma sono dei palliativi. La verità è che se si va avanti così e lo Stato non attuerà provvedimenti in grado di sostenere le attività come la nostra, molti non resisteranno. Per quanto ci riguarda, possiamo continuare con questa iniziativa del contenimento dei costi fino all’osso per un anno; poi, se lo Stato non ci sosterrà con interventi strutturali, saremo costretti a intraprendere percorsi più radicali».

Nessun ulteriore rincaro per i clienti

Spostandosi di un centinaio di metri, si arriva a piazza San Domenico Maggiore, sede di alcuni bar e ristoranti storici della città. E anche qui il caro bollette minaccia l’esistenza di realtà che sono anche meta per i turisti.

«Tra energia elettrica, materie prime e beni di consumo, c’è stata un’escalation in alto dei prezzi insostenibile – lamenta Alfredo Donvito, proprietario della famosa pasticceria Scaturchio, intervistato dalla Tgr Campania –. Ma sappiamo che siamo tutti in difficoltà e non vogliamo crearne di ulteriori ai clienti, perciò lasciamo invariati i prezzi».

E non va meglio a un altro celebre locale napoletano: «Fino a giugno pagavamo circa 9mila euro di elettricità – rivela Antonio Sergio del Gran Caffè Gambrinus di piazza Trieste e Trento, sempre al telegiornale regionale della Rai –. Ora la bolletta di settembre è di oltre 27mila euro».

Così, pur di non incidere ulteriormente sui prezzi dei loro prodotti, i gestori pensano a modificare i menu e a razionalizzare i consumi. «Stiamo facendo un’attenta verifica sui nostri macchinari per capire se sono ancora adeguati – spiega Guglielmo Campajola del Gran Caffè di piazza de’ Martiri ancora alla Tgr Campania –. E stiamo migliorando l’efficientamento energetico del nostro impianto».

Insomma, per ora i gestori dei bar stanno cercando di non rincarare i prezzi, per non scaricare i costi sui clienti oltre al 10 per cento già scattato nei mesi scorsi. Ma prossimamente, se non ci sarà un intervento forte dello Stato, la situazione potrebbe precipitare. E allora le opzioni sul tavolo resteranno due: chiudere i battenti o vendere un caffè a tre euro.

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Gennaro Morra

Nato e cresciuto a Napoli, dove vivo attualmente, ho studiato informatica e sociologia. Ho tante passioni, ma quella che coltivo di più è la scrittura in tutte le sue forme. Sono giornalista pubblicista e ho all’attivo un romanzo, una raccolta di poesie, alcuni testi per canzoni, diversi premi vinti in concorsi di poesia e narrativa, collaborazioni con Repubblica Napoli e il Mattino.

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