Crollo di via Aniello Falcone, il superstite: «È stata la mano di Dio»

Tempo di lettura stimato: 3 minuti

L’immagine di quel furgone che transita un istante prima del crollo di via Aniello Falcone ha fatto il giro della Rete e non solo. Il video girato da dei residenti, che riprende il momento della caduta di una parte dell’impalcatura di un palazzo in ristrutturazione, è stato trasmesso anche da tutti i tg per testimoniare che ieri a Napoli si è sfiorata davvero la tragedia.

Ma il maltempo che da due giorni sta flagellando la città poteva causare gravi danni anche nei pressi di piazza Cavour, dove è caduto un albero, schiacciando un’automobile vuota, sempre per effetto delle violente raffiche di vento. Insomma, tra il crollo di via Aniello Falcone e quello di piazza Cavour, è solo un caso fortuito se l’allerta arancione, diramata in tutta la Campania per le cattive condizioni meteo, non ha causato vittime nelle ultime 36 ore.

Il racconto del superstite del crollo di via Aniello Falcone

Lo sa bene Nicola Monticelli, l’autista del furgone bianco che ieri ha rischiato di essere schiacciato dal ponteggio staccatosi dall’edificio nel crollo di via Aniello Falcone. E non fa fatica ad ammettere, riguardando quel video diventato virale, di aver scampato il peggio.

«Me ne sono reso conto solo dopo, guardando quelle immagini – ha raccontato a La Radiazza, trasmissione in onda su Radio Marte –. In quel momento, mentre passavo sotto l’impalcatura, ho sentito solo uno strano rumore. Così, d’istinto ho accelerato e, superato il palazzo, ho invaso l’altra corsia per fermare il traffico delle auto che venivano dal senso opposto ed evitare che si mettessero in pericolo. Purtroppo, quella è una curva cieca e chi veniva dall’altra parte non poteva rendersi conto di cosa era successo. E, infatti, qualcuno ha anche protestato perché avevo bloccato il traffico».

«È stata la mano di Dio»

Eppure in quegli attimi Nicola non s’è reso davvero conto del grave pericolo che lui stesso aveva corso: «Ho sentito solo il tonfo e ho pensato a bloccare il traffico – ha raccontato ancora l’uomo ai conduttori Gianni Simioli e Serena Li Calzi –. Poi ieri sera, mentre ero a cena con la mia famiglia, mia moglie mi  ha mostrato il video del crollo di via Aniello Falcone, non sapendo che nel furgone c’ero io. E in quel momento sono sbiancato, perché ho capito che ero salvo per miracolo».

Una salvezza che Nicola attribuisce all’intervento divino: «Credo che Dio ci abbia messo la mano, prima nel farmi passare nell’attimo precedente alla caduta dell’impalcatura; poi nel farmi decidere di bloccare il traffico. Dopo aver visto il video non sono riuscito a mangiare e ho ringraziato Dio per avermi fatto tornare a casa dalla mia famiglia».

Una gratitudine che l’uomo ha espresso anche pubblicando un post su Facebook: «Torno a casa e mia moglie mi fa vedere un video caricato su Facebook – ha scritto Nicola Monticelli –. E, solo guardandolo, mi rendo conto che la grande mano di Dio ha fatto sì che io tornassi a casa dalla mia famiglia. Sì, perché l’ultimo a passare in quel furgone bianco sono proprio io».

Se quest'articolo ti è piaciuto e/o l'hai ritenuto utile, fai una donazione per sostenere il blog! Clicca qui per scoprire le ricompense che offriamo in cambio. Grazie per il tuo sostegno!

Gennaro Morra

Nato e cresciuto a Napoli, dove vivo attualmente, ho studiato informatica e sociologia. Ho tante passioni, ma quella che coltivo di più è la scrittura in tutte le sue forme. Sono giornalista pubblicista e ho all’attivo un romanzo, una raccolta di poesie, alcuni testi per canzoni, diversi premi vinti in concorsi di poesia e narrativa, collaborazioni con Repubblica Napoli e il Mattino.

Commenta

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: