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“Mixed by Erry”, il rapper Andre rivendica: «Lo cantai nel 2017»

Tempo di lettura stimato: 6 minuti

Da due settimane a Napoli è uno degli argomenti più discussi: «L’hai visto Mixed by Erry?». E non è un caso se il film di Sidney Sibilio, sul re delle musicassette “pezzotte”, sia attualmente il sesto più visto nei cinema italiani. La storia di Enrico Frattasio e dei suoi fratelli, infatti, evoca ricordi ed emozioni comuni a tantissimi napoletani, soprattutto quelli che sono stati ragazzi tra gli anni Ottanta e Novanta.

Un successo che non sorprende

Perciò Simona Frasca, giornalista e autrice del libro da cui è tratto il film, e lo stesso Sibilio potevano immaginare che le loro opere avrebbero incontrato il consenso del pubblico. Del resto, chi è appassionato di musica e ha vissuto quell’epoca ha acquistato almeno una volta una musicassetta falsa firmata Mixed by Erry. Era così che Enrico Frattasio contrassegnava le sue compilation musicali, quelle che all’inizio regalava ad amici e parenti. Poi arrivarono quelle realizzate su richiesta e, un po’ alla volta, l’hobby di un ragazzino di Forcella, che sognava di fare il dj, divenne un lavoro.

E in quel business, che si espanse dal basso Lazio alla Sicilia, ci entrarono anche i fratelli Peppe, Angelo e Claudio, facendo crescere il giro d’affari a dismisura, fino a superare il miliardo di lire; un’avventura entusiasmante che li portò a diventare l’etichetta discografica che vendeva di più in Italia. Ma l’ascesa dei Frattasio si concluse amaramente quando nel 1997 furono arrestati, e poi condannati, per contraffazione di materiale audiovisivo e violazione dei diritti d’autore.

Una vicenda, dunque, che aveva tutti i canoni per diventare un racconto avvincente, perciò non sorprende che prima il libro della Frasca e poi il film di Sibilio abbiano riscosso tanto successo; ma è anche vero che la loro non è stata un’intuizione del tutto originale.

Quella canzone di Andre dedicata a Mixed by Erry

Mixed by Erry di Andre

L’idea di raccontare le “gesta” di Enrico Frattasio, infatti, era già venuta ad Andre, un rapper napoletano che nel 2017 pubblicò un videoclip intitolato proprio Mixed by Erry; un brano hip hop dal sound attualissimo, anche se dal sapore nostalgico. Si tratta, comunque, di una nostalgia mai patetica, ma ricca di sana ironia con richiami alla musica napoletana.

«Quando incontrai Erry per la prima volta, dopo cinque o sei mesi dall’uscita del mio brano, mi confidò che stavano scrivendo un libro sulla storia di Mixed by Erry, da cui avrebbero tratto un film – rivela Andre, al secolo Andrea Ciervo –. E mi disse che alle riunioni con registi e sceneggiatori faceva ascoltare il mio pezzo, perchè nel testo era spiegato bene quello che aveva vissuto lui i fratelli in quel periodo».

Una confidenza che sorprese parecchio il rapper: «Rimasi stupito nel sentire le sue parole di elogio per una storia che avevo cercato di raccontare, prendendo informazioni dai ricordi della mia adolescenza e da un articolo di giornale del ‘97, anno del suo arresto». In particolare, Erry si ritrovava nella strofa “‘O’ business nun tene crisi, ave bisogno d’azione, a copp’ ‘o balcone vedevo Gomorra senza televisione” (“Il business non conosce crisi, ha bisogno d’azione, dal balcone vedevo Gomorra senza televisione”). Un passaggio della canzone che spiega come i fratelli Frattasio svolgevano i loro affari al di fuori dell’organizzazione camorristica, che, impegnata nello spaccio di droga, li lasciava fare, non avendo capito gli enormi introiti che ricavavano dallo smercio di cassette false.

Zero – Mixed by Erry part 2, il declino del re dei pirati

Zero – Mixed by Erry part 2 di Andre

Da allora Andre, che vive e lavora tra Napoli e Barcellona, ha continuato a mantenere i contatti con Enrico Frattasio: «Nei primi mesi del 2022 sono tornato spesso a Napoli e ho avuto occasione di rivedere Erry, che mi aggiornava sulle riprese del film – racconta ancora il rapper –. Durante questi incontri mi rivelava i segreti del mestiere: come nascevano le compilation di San Valentino, con tanto di frasi di film d’amore estrapolate dal video e incise sulle cassette, oppure come riusciva ad avere le canzoni del Festival di Sanremo la mattina dopo la messa in onda».

E da quelle rivelazioni è nato un nuovo brano: «Zero – Mixed by Erry part 2 racconta il declino del re della pirateria e completa l’opera in musica sulla sua figura». La canzone, scritta e prodotta con Don Rino, contiene un sample di una canzone di Pino Mauro, ‘O Capobanda da sceneggiata, che riporta al periodo del contrabbando, e un frammento di Sound of da Police di KRSOne.E poi nel video, ideato insieme a Massimiliano Vana di Lada Film (già regista della prima clip) c’è un lampeggiante di polizia, come a scandire gli ultimi momenti prima della cattura.

«Il brano per me ha un valore affettivo enorme, poiché nel ritornello mio fratello, Marco Ciervo, suona la chitarra. E un mese dopo quell’incontro in studio è venuto a mancare, lasciando me e la mia famiglia in un grande dolore. Sono contento che il nostro ultimo incontro sia avvenuto divertendoci a suonare e a creare musica. Il brano è dedicato a lui».

Una colonna sonora pirata

Ma la canzone è anche la risposta del rapper al mancato coinvolgimento nel progetto Mixed by Erry, per cui la produzione del film ha scelto di affidare a Liberato il brano che accompagna i titoli di coda.

«C’è da chiedersi come mai il mio pezzo non sia stato inserito nella colonna sonora del film, considerato che il suo più grande fan e promotore è proprio Erry – riflette Andre –.  Sicuramente è stata fatta una scelta commerciale del tutto legittima; ma niente m’impedisce, in pieno stile Mixed by Erry, di fare la colonna sonora “parallela” o “pirata” del film o della storia vera».

E allora che contro colonna sonora sia. Così, Andre s’inserisce nella soundtrack del film a gamba tesa o, per meglio dire, da pirata gentiluomo. E con uno spezzone del trailer guardato da un uomo di spalle (forse il vero Erry, non lo sapremo mai) inserito all’inizio del video come citazione, racconta la storia di questo falsario diventato famoso in tutta Italia. E lo fa con la sua musica, direttamente dal sottobosco del mondo indipendente, fuori dal mainstream. Insomma, in puro stile Erry.

E se Liberato manda mangianastri alle influencer, Andrè, non avendo mezzi di propaganda così potenti, lo fa a modo suo con una canzone e una buona storia da raccontare. In sordina, controcorrente, non all’ombra delle major ma all’ombra del Vesuvio. Ed è consapevole di aver raccontato un pezzo del passato della sua città, con la benedizione di Erry in persona, che sembra aver apprezzato appieno l’operazione “pirata”.

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Gennaro Morra

Nato e cresciuto a Napoli, dove vivo attualmente, ho studiato informatica e sociologia. Ho tante passioni, ma quella che coltivo di più è la scrittura in tutte le sue forme. Sono giornalista pubblicista e ho all’attivo un romanzo, una raccolta di poesie, alcuni testi per canzoni, diversi premi vinti in concorsi di poesia e narrativa, collaborazioni con Repubblica Napoli e il Mattino.

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