Napoli-Milan 0-1: la sconfitta fa male, ma non è finita

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Si era detto che Napoli-Milan non sarebbe stata una partita decisiva per la corsa scudetto. E quell’idea non è cambiata nemmeno dopo la sconfitta subita dagli azzurri al Maradona da parte dei rossoneri. Infatti, un distacco di tre o quattro punti dalla capolista a dieci giornate dalla fine non pregiudica le possibilità di vincere lo scudetto.

Ma quella di ieri è una battuta d’arresto che fa male, perché gli uomini di Pioli hanno meritato la vittoria; mentre il Napoli non si è mai reso davvero pericoloso dalle parti di Maignan. E, soprattutto, preoccupa la mancata reazione della squadra una volta subito il gol, d’aggiungere alla confusione tattica in cui è caduta negli ultimi minuti.

Il Napoli gioca bene solo 20 minuti

Eppure il Napoli era partito bene e nei primi 20 minuti sembrava avere in mano il pallino del gioco. In particolare, sulla fascia destra Di Lorenzo e Politano trovavano spazio per le loro discese, che Theo Hernandez e Leao faticavano a contenere. E lo stesso succedeva a Kalulu e Tomori con Osimhen.

Ma i partenopei non riuscivano a concretizzare quelle che erano solo potenziali occasioni, perché in fase di rifinitura compivano scelte errate, sprecando buone opportunità. Come succedeva a Di Lorenzo, che a più riprese sbagliava il cross o l’appoggio, mentre Politano all’11’ concludeva un contropiede calciando addosso a un avversario invece di servire uno tra Di Lorenzo e Osimhen.

Poi lo stesso nigeriano dopo due minuti, lanciato da Fabian Ruiz, penetrava in area milanista da destra, raggiungeva la linea di fondo e lì veniva toccato sul piede da Tomori. L’attaccante chiedeva il rigore, ma l’arbitro Orsato diceva che non c’era nulla «Come non c’era nulla di là». E il riferimento era al minuto 5, quando Koulibaly e Bennacer venivano a contatto in area napoletana. Anche in quell’occasione l’arbitro non interveniva, scatenando le veementi proteste dei rossoneri.

Napoli-Milan cambia dopo il 24’

Ma questo Napoli-Milan cambiava dopo il 24’, quando Koulibaly commetteva un fallo su Giroud e prendeva l’ammonizione. Da lì in poi il Napoli s’intimidiva, mentre saliva il livello di gioco del Milan. Così, Hernandez e Leao facevano valere il loro strapotere fisico sulla sinistra e Bennacer saliva in cattedra a centrocampo, ben spalleggiato da Tonali e Kessie. Eppure gli uomini di Pioli non creavano molti problemi a Ospina, però nemmeno gli azzurri riuscivano a essere pericolosi dall’altra parte.

Il gol del Milan a inizio secondo tempo

La prima frazione di gioco si chiudeva sullo 0-0, ma al rientro in campo il Milan era subito più aggressivo. E al 4’ trovava il gol con Giroud, che a centro area correggeva in porta un rasoterra di Calabria scoccato dal limite.

A quel punto ci si aspettava una reazione rabbiosa del Napoli, come si era visto contro la Lazio, invece quella scossa non c’era. Gli uomini di Spalletti continuavano a essere lenti e imprecisi, mentre i rossoneri controllavano il gioco senza rischiare molto.

Le sostituzioni di Spalletti non cambiano Napoli-Milan

Così al 21’ Spalletti iniziava la girandola dei cambi: fuori i deludenti Insigne e Politano per Elmas e Ounas. L’algerino, in particolare, sembrava essere in palla, ma l’occasione più concreta la creava al 32’, quando ci accentrava dalla destra e scagliava un tiro a giro che sfiorava il palo più lontano.

Intanto, un minuto prima Mertens era entrato per Fabian e al 36’ il mister toscano completava i cambi con Lozano e Anguissa per Zielenski e Lobotka. Le sostituzioni, però, non producevano gli effetti sperati e il Napoli provava a pareggiare con un tiro largo del messicano e uno debole di Osimhen.

Anzi, erano i rossoneri a rendersi pericolosi con Salemekers ed Hernandez, che nei minuti finali chiamavano Ospina a compiere due parate importanti. Così il portiere colombiano contribuiva a mantenere il risultato di Napoli-Milan uguale e contrario a quello di andata; fattore importante in casa di arrivo a pari punti delle due squadre a fine campionato.

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Gennaro Morra

Nato e cresciuto a Napoli, dove vivo attualmente, ho studiato informatica e sociologia. Ho tante passioni, ma quella che coltivo di più è la scrittura in tutte le sue forme. Sono giornalista pubblicista e ho all’attivo un romanzo, una raccolta di poesie, alcuni testi per canzoni, diversi premi vinti in concorsi di poesia e narrativa, collaborazioni con Repubblica Napoli e il Mattino.

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