Radio CRC cambia proprietà e vuole diventare emittente nazionale
Grandi manovre in casa Radio CRC (Centro Radiodiffusione Campania), che cambia proprietà e diventa emittente regionale. La storica stazione radiofonica dell’area Nord di Napoli, infatti, da qualche giorno ha visto il passaggio di mano da Tommaso Gabriele, Giovanni Chianese e Franco Romano all’imprenditore Salvatore Isaia. Già attivo nel campo dell’assistenza socio-sanitaria, dove il suo gruppo è un’eccellenza, con questa acquisizione Isaia entra nel mondo della comunicazione. E non lo fa in punta di piedi.
Infatti, l’intenzione del neoproprietario è di far crescere Radio CRC, cominciando dall’ampiamento della diffusione. Così, lasciata a Radio Club 91 la tradizionale frequenza di 100.50 Mhz, sulla quale trasmetteva a Napoli dal 1983, da qualche giorno sono state accese sette nuove frequenze: Napoli/Camaldoli 94.3 e Napoli/Caserta 93.9 lasciate da Club 91; Salerno 102.8; Avellino 91.8; Benevento 87.8; Ischia 104.4; Cava de’ Tirreni 101.4. In questo modo, il segnale in FM dell’emittente coprirà l’intera regione Campania. E poi, attraverso il sistema di trasmissione DAB, Radio CRC potrà essere ascoltata su tutto il territorio nazionale.
Un piano editoriale e industriale ampio e articolato per Radio CRC
Ma il potenziamento della trasmissione in modalità di frequenza è solo il primo passo di un piano editoriale e industriale ampio e articolato; un progetto che mira a fare di Radio CRC una protagonista assoluta dell’etere campano e italiano.
L’idea è, dunque, quella di trasformare l’emittente radiofonica in una realtà multimediale, che avrà nel canale televisivo, già presente sul digitale terrestre al numero 188, il suo fulcro. Non a caso a fine mese la sede di Radio CRC si trasferirà da Mugnano ad Agnano, dove saranno inaugurati anche i nuovi studi tv. Qui saranno prodotti contenuti pensati per un pubblico televisivo, costruendo un palinsesto incentrato su programmi d’informazione e intrattenimento.
Inoltre, Radio CRC rafforzerà la sua presenza sul web con il portale Crcnews.it dedicato all’informazione regionale; mentre, con l’app e gli assistenti vocali, radio e tv si potranno ricevere in tutto il mondo attraverso internet (ascoltala sui dispositivi Amazon).
L’entusiasmo di Raffaele Auriemma e l’emozione di Salvatore Isaia
A queste novità che caratterizzeranno il nuovo corso di Radio CRC bisogna aggiungere una squadra di conduttori di tutto rispetto, che annovera nomi del calibro di Salvatore Calise, che riveste anche il ruolo di direttore; Gianluca Manzieri; Luca Sepe; Diego Armando Maradona jr. E a questi da settembre si è unito anche il giornalista e scrittore, Raffaele Auriemma, che a distanza di quattro anni ha riportato sull’emittente di Napoli Nord il suo format Si gonfia la rete.
«Il progetto di Salvatore Isaia mi ha generato subito grande entusiasmo, già quando Salvatore Calise me l’ha accennato – ha raccontato Auriemma durante la prima trasmissione di Radio CRC sulle nuove frequenze –. Poi, quando me lo hanno illustrato nei particolari, ascoltando tutti i proponimenti che aveva Isaia, ho capito che era una cosa inaudita per il mondo dell’emittenza napoletana, dove ormai è tutto appiattito. Perciò ho accettato volentieri questa sfida, anche perché ero stanco di fare sempre le stesse cose, andando avanti col pilota automatico. Ora, invece, sono pronto a inserire le marce più alte, perché so che quello di oggi è solo il primo passo e che la radio continuerà a crescere».
«Oggi sono più emozionato del giorno in cui ho firmato per rilevare Radio CRC – ha confessato Salvatore Isaia ai microfoni della sua emittente –. Mi sono avvicinato a questo modo con diffidenza, come faccio sempre, ma ho ascoltato tutti con grande interesse. E alla fine ho fatto le mie considerazioni con distacco, giungendo alla conclusione che una radio va gestita come una qualunque azienda. E sono convinto che ci siano i presupposti per espandersi a livello nazionale».
Uno stimolo per gli altri competitors
Insomma, per Radio CRC è iniziata una nuova era, che, nell’ambizione del suo nuovo editore, dovrebbe portarla a diventare un network radiotelevisivo nazionale; un progetto che agita il mondo dell’emittenza campana, stimolando, si spera, una reazione negli altri competitors, che a questo punto non possono stare a guardare.
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