Roberto Saviano torna su Rai 3 con “Insider”: «Dialogo con chi mi ha condannato»
Roberto Saviano torna a condurre un programma televisivo in prima serata. Infatti, da sabato 12 febbraio alle 21.45 andrà in onda su Rai 3 Insider, faccia a faccia con il crimine. Si tratta di un ciclo di quattro puntate in cui lo scrittore e giornalista napoletano intervista ex boss mafiosi, collaboratori di giustizia e agenti infiltrati nei clan della criminalità organizzata. Insomma, saranno quattro incontri in cui l’autore di Gomorra si troverà di fronte a persone che hanno vissuto il crimine da molto vicino. E ne racconteranno molti aspetti inediti.
Roberto Saviano dialoga con chi l’ha condannato
Nella prima intervista, che andrà in onda questo sabato, Roberto Saviano incontra Anna Carrino, ex compagna di Francesco Bidognetti, boss del clan dei Casalesi che 16 anni fa lanciò l’anatema contro lo scrittore. Una minaccia che lo ha condannato a vivere sotto protezione.
«Ho intervistato Anna Carrino, che è stata la donna di Francesco Bidognetti, il boss che da 16 anni mi fa vivere così – ha spiegato Saviano a Daria Bignardi durante la trasmissione L’ora Daria in onda su Radio Capital –. Le ho chiesto il motivo di tutto quell’odio nei miei confronti e lei mi ha risposto che le mie denunce erano percepite come un affronto personale».
Oltre alla Carrino, il giornalista si è confrontato con altre due donne e un uomo: «Ho incontrato Maria Monti, che è il nickname di una poliziotta infiltrata nell’organizzazione internazionale di narcotrafficanti, la prima donna a riuscire a ricoprire un ruolo importante al loro interno, come quello di riciclatrice di denaro sporco per conto dei cartelli criminali – ha spiegato ancora –. E lei mi ha raccontato che in Sudamerica la polizia americana creò una banca finta per far confluire lì i soldi dei narcos e incastrarli. Un’operazione molto rischiosa per la quale lei era l‘unica referente in Italia. Infine, le altre due puntate vedono protagonisti il boss di mafia, Giuseppe Misso, e la testimone di giustizia e deputata, Piera Aiello».
Le polemiche sul suo intervento a Sanremo
Nel corso dell’intervista Roberto Saviano è tornato sulle polemiche nate intorno al suo intervento al Festival di Sanremo: «Ormai non mi sorprendono più – ha dichiarato il giornalista –. Attaccano chiunque prenda una posizione netta. Se fossi andato sul palco dell’Ariston per raccontare barzellette, nessuno si sarebbe interessato a me e al mio compenso. Invece, appena ho dato la notizia che sarei stato lì senza prendere soldi, sui social i miei haters si sono scatenati e sono spuntate subito pagine contro di me, segno che era già tutto preparato».
A Sanremo Roberto Saviano era stato invitato da Amadeus perché portasse un monologo per ricordare i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a trent’anni di distanza dalle loro morti nelle stragi di Capaci e Via D’Amelio per mano dei killer della mafia. Ma quell’intervento su quel palco a qualcuno non è piaciuto, accusando lo scrittore di prendere come pretesto quella tragica ricorrenza per pubblicizzare il suo nuovo programma televisivo.
Addirittura c’è stato anche chi ha aspramente criticato la sua presenza al Festival già il giorno precedente al suo intervento: «Sarebbe più giusto mandare a tutto schermo e volume Pensa, il video e la canzone di Fabrizio Moro per ricordare tutti gli uomini giusti che non ci sono più – aveva dichiarato all’Adnkronos Rita Dalla Chiesa, giornalista e volto noto della tv, nonché figlia del generale Carlo Alberto, ucciso anche lui in un attentato mafioso nel 1982 –. È una canzone simbolo, soprattutto per chi è stato colpito da uno strappo cosi grande. Sarebbe più giusto che a commemorare il sacrificio di Giovanni Falcone e della sua scorta fosse, nel contesto del Festival della canzone, fosse un cantante. Saviano lo faccia pure nei libri e nelle conferenze».
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