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Semafori intelligenti a Napoli: «Non ci sono ancora e non faranno multe»

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Ha fatto molto discutere nei giorni scorsi la notizia dell’installazione in città dei semafori intelligenti. Infatti, secondo alcuni organi d’informazione, questi nuovi dispositivi, oltre a regolare meglio il traffico, sarebbero dotati di telecamere in grado di riprendere i trasgressori e multarli.

Un’eventualità che ha fatto tremare i polsi dei napoletani, soprattutto quelli che non hanno un buon rapporto con i colori semaforici. Altri, poi, convinti che i semafori intelligenti fossero già in funzione in alcune strade di Napoli, ne avevano decretato il fallimento, notando che il traffico in quelle arterie non era affatto decongestionato.

Ma, come spesso accade, di quello che si è detto e scritto sull’argomento non tutto corrisponde alla verità. E allora cerchiamo di fare chiarezza, riprendendo un’intervista all’ingegnere che si occupa del progetto.

Un percorso lungo sei anni

Prima, però, facciamo un passo indietro per capire da dove spuntano questi semafori intelligenti. E torniamo al 2016, quando il Comune di Napoli decide di adottare un sistema innovativo per regolare il traffico in città. Sfruttando i fondi stanziati dall’Agenzia per la Coesione Territoriale, nell’ambito del Piano Operativo Nazionale Metro, circa sei milioni di euro, si punta quindi su questi dispositivi dotati di telecamere speciali. Queste, infatti, sono in grado di rilevare il flusso di traffico e di far scattare il verde o il rosso in base alla lunghezza della coda formatasi al semaforo.

Inoltre, questi semafori intelligenti hanno delle lampade a led, che consentono un risparmio di energia e migliorano la visibilità; in più hanno il tasto per prenotare l’attraversamento stradale; e un countdown acustico per informare i ciechi sul tempo che rimane prima che scatti di nuovo il verde per gli automobilisti.

Ma non è tutto, perché i dispositivi saranno collegati tra loro e gestiti da una sala di controllo centrale. E da lì si potrà, tra l’altro, rilevare in tempo reale un eventuale guasto, intervenendo in modo adeguato e porvi rimedio.

A Napoli i semafori intelligenti non ci sono ancora

Ora, a distanza di sei anni, dopo i vari passaggi burocratici e l’approvazione dei permessi necessari, è iniziata la fase di sperimentazione del sistema. E i primi semafori intelligenti saranno installati tra Fuorigrotta e Agnano per eseguire i test.

A confermarlo è stato l’ingegner Pasquale Del Sorbo, intervenuto ieri al programma La Radiazza in onda su Radio Marte. «A Napoli i semafori intelligenti non ci sono ancora – ha tenuto immediatamente a precisare ai due conduttori, Gianni Simioli e Serena Li Calzi –. La fase d’implementazione è partita da poco con alcune isole semaforiche di Fuorigrotta per poi estenderci a tutta la città nel giro di un anno».

«Si tratta di un progetto complesso, denominato ITS – Integrative Traffic System, che modernizza Napoli al pari di altre grandi città – ha proseguito il progettista –. Ma non è ancora operativo». E ha poi aggiunto: «Il progetto prevede la riqualificazione dei semafori in città, dotandoli di lampade a led e telecamerine per il controllo del flusso del traffico, quelle che hanno impaurito un po’ tutti».

I semafori intelligenti non faranno multe

Ma quelle telecamere non serviranno a elevare multe: «Il sistema non è sanzionatorio – ha chiarito Del Sorbo –. Le telecamere sono delle spire virtuali, che misurano i flussi di traffico in modo da adeguare automaticamente i tempi del verde e del rosso».

E poi ha spiegato: «Attualmente quest’operazione è possibile farla solo manualmente per ogni singola isola semaforica, che non è collegata alle altre. Invece, quando il nuovo sistema avrà integrato tutte le isole semaforiche, si potrà fare tutto da una mega sala di controllo situata a Fuorigrotta e gestita dall’Anm. Addirittura, si potrà modificare i tempi di verde e di rosso in basse all’orario. Inoltre, ci saranno 26 traguardi sparsi per la città, dove saranno installati dei lettori di targa. Ma anche di questi non bisogna aver paura, serviranno solo a capire da dove provengono le auto che entrano in città e dove vanno quelle che escono. In questo modo potremo ricavare delle statistiche utili a migliorare la gestione del traffico».

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Gennaro Morra

Nato e cresciuto a Napoli, dove vivo attualmente, ho studiato informatica e sociologia. Ho tante passioni, ma quella che coltivo di più è la scrittura in tutte le sue forme. Sono giornalista pubblicista e ho all’attivo un romanzo, una raccolta di poesie, alcuni testi per canzoni, diversi premi vinti in concorsi di poesia e narrativa, collaborazioni con Repubblica Napoli e il Mattino.

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