“Signor Tenente”, i Renanera omaggiano Giorgio Faletti

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È uscito venerdì, accompagnato da un bel videoclip, Signor Tenente, il nuovo singolo dei Renanera. Disponibile su tutti gli store digitali, il brano è più di una cover del successo con cui Giorgio Faletti arrivò secondo al Festival di Sanremo del 1994. Infatti, la band partenopea lo ripropone, a distanza di 29 anni, con un arrangiamento mediterraneo e impreziosito dalla voce di Pietra Montecorvino.

Un omaggio al compianto artista piemontese, dunque, ma la scelta è ricaduta su questo brano anche perché rappresentativo di un’epoca. Infatti, quelli erano anni in cui la mafia aveva sferrato il suo attacco allo Stato, con la stagione terribile degli attentati dinamitardi, e Faletti portò alla kermesse musicale più seguita d’Italia la condizione dei carabinieri, delle forze dell’ordine in generale, cantandone, in maniera disarmante, il senso d’impotenza di fronte alla feroce del nemico che erano chiamati a combattere.

La nuova versione di Signor Tenente

Signor TenenteRenanera feat Pietra Montecorvino

Insomma, il Signor Tenente di Giorgio Faletti portava con sé una potenza espressiva inarrivabile, che all’epoca fece scalpore. Perciò quella dei Renanera è un’operazione coraggiosa, perché c’era il rischio di annacquare l’intensità della canzone, sminuendone il valore. E da questo punto di vista è da considerarsi una mossa intelligente quella di coinvolgere Pietra Montecorvino nel progetto. La sua voce nera e graffiante, infatti, mantiene intatta la tensione drammatica della canzone, senza contare che si sposa perfettamente con quella di Unaderosa, voce del gruppo.

«Pietra è un’artista vulcanica – afferma Unaderosa, fan della Montecorvino da sempre –. E la prima cosa a cui fa pensare la sua spiccata personalità è proprio un vulcano. Solo che lei quando esplode non fa danni, anzi, regala fuoco ed energia a chiunque abbia bisogno di riaccendersi e combattere». E prosegue: «In lei ritrovo la nostra terra, luogo d’incontro di tutte le culture del mondo, dove si crea quella bellezza che dona la forza che occorre a tutti per affrontare la vita».

Azzeccatissimo, poi, anche l’arrangiamento realizzato dal tastierista e producer del progetto, Antonio Deodati, che non si discosta dall’essenziale sobrietà dell’originale. Ottima l’intuizione d’introdurre il saz baglama, un cordofono armeno, di Massimo Catalano, che restituisce al brano un’impronta etnica. Così, Signor Tenente diventa la colonna sonora di un film che racconta il dolore e l’urlo di dissenso di un Mediterraneo assetato di riscatto e pace.

Pubblicato su etichetta T.S.A. Total Sounding Area, Signor Tenente è distribuito da IDM. Inoltre, il progetto artistico è sostenuto anche dal Coordinamento regionale Basilicata di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le Mafie.

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Gennaro Morra

Nato e cresciuto a Napoli, dove vivo attualmente, ho studiato informatica e sociologia. Ho tante passioni, ma quella che coltivo di più è la scrittura in tutte le sue forme. Sono giornalista pubblicista e ho all’attivo un romanzo, una raccolta di poesie, alcuni testi per canzoni, diversi premi vinti in concorsi di poesia e narrativa, collaborazioni con Repubblica Napoli e il Mattino.

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