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Zuppa di cozze: La Radiazza lancia un contest per premiare la migliore

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Chi cucina la migliore zuppa di cozze della Campania? Se lo è chiesto Gianni Simioli durante La Radiazza, trasmissione che conduce su Radio Marte insieme a Serena Li Calzi. Così è nata l’dea di lanciare il Cozzeca Award 2022, un contest che stabilirà qual è il ristorante della nostra regione che realizza la migliore versione di questo piatto della tradizione culinaria partenopea.

Giovedì si assegna il premio alla miglior zuppa di cozze

Un piatto che è tipico della cucina campana e che per tradizione si prepara prevalentemente nella giornata di giovedì santo. Perciò il premio alla miglior zuppa di cozze sarà assegnato giovedì 14 aprile nel corso del noto programma radiofonico. E a decretare il ristorante/trattoria/osteria vincente saranno proprio gli ascoltatori, che hanno una settimana di tempo per esprimere la propria preferenza; voti che potranno pervenire attraverso i numeri di telefono e di WhatsApp dell’emittente, nonché sulle pagine social dei conduttori e della stessa Radio Marte.

Le caratteristiche da analizzare per decidere se una zuppa di cozze è meritevole di essere premiata sono: gusto, rapporto qualità/prezzo e preparazione tradizionale. Ma sono in gara anche i ristoranti che presentano versioni rivisitate in chiave moderna nelle forme fusion e gourmet.

Al ristoratore vincitore del contest, annunciato nel corso de La Radiazza, andrà un ciondolo d’oro a forma di cozza, la Cozzeca d’Oro 2022; un simpatico oggetto realizzato da Guida Gioielli.

Il post di Gianni Simioli che lancia il contest sulla zuppa di cozze

Un’invenzione di Ferdinando I di Borbone

Come molti dei piatti tipici della tradizione culinaria partenopea, anche la zuppa di cozze è stata concepita durate il Regno di Napoli. E in questo caso, la ricetta è proprio un’invenzione di re Ferdinando I di Borbone, che era molto ghiotto di pesce e molluschi.

E allora gli storici raccontano che il padre domenicano, Gregorio Maria Rocco, spesso rimproverava al sovrano di commettere troppi peccati di gola; e si raccomandava di contenersi almeno nella Settimana Santa. Perciò il furbo Ferdinando, in un giovedì santo, ordinò al cuoco di corte di preparargli “solo” un piatto di cozze; ma chiese di condirle con pomodoro e salsa forte di peperoni. Una pietanza apparentemente povera, ma molto gustosa, che il re consumò prima di recarsi allo struscio di rito lungo via Toledo.

Così la notizia si diffuse in tutta la città e presto i sudditi, prima la borghesia e poi tutto il popolo, vollero imitare quell’usanza regale. In questo modo la zuppa di cozze divenne per i napoletani una tradizione del giovedì santo.

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Gennaro Morra

Nato e cresciuto a Napoli, dove vivo attualmente, ho studiato informatica e sociologia. Ho tante passioni, ma quella che coltivo di più è la scrittura in tutte le sue forme. Sono giornalista pubblicista e ho all’attivo un romanzo, una raccolta di poesie, alcuni testi per canzoni, diversi premi vinti in concorsi di poesia e narrativa, collaborazioni con Repubblica Napoli e il Mattino.

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